ARTRITE – trattamento con le cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo

Artrite è un termine che indica un centinaio di condizioni reumatiche. Detto in parole povere “L’artrite è l’infiammazione delle articolazioni”. La forma più comune è l’artrite reumatoide. È una malattia autoimmune in cui le articolazioni, soprattutto quelle delle mani e dei piedi, vengono simmetricamente colpite da infiammazioni che provocano gonfiore, dolore e deterioramento all’interno dell’articolazione stessa. Il sistema immunitario attacca il tessuto che riveste e circonda le articolazioni. Di conseguenza la cartilagine, le ossa e i legamenti si deteriorano e nell’articolazione si vengono a formare cicatrici e prominenze. La causa esatta di questa malattia è ancora sconosciuta. Si ritiene che il fattore chiave siano la predisposizione genetica e le infezioni. La malattia si verifica nell’ 1% della popolazione, più spesso nelle donne che negli uomini, inizia tra i 25 e i 50 anni di età, anche se quest’ultima non è una regola, in quanto la malattia può comparire a qualsiasi età. In rari casi, la malattia scompare spontaneamente.

I sintomi dell’artrite reumatoide:

  1. Rigidità mattutina delle articolazioni che dura più di un’ora e per 6 settimane consecutive
  2. Infiammazione simmetrica di varie articolazioni (dolori articolari durante il movimento, arrossamento della pelle intorno alle articolazioni, gonfiore, calore) per almeno 6 settimane.
  3. Noduli sottocutanei
  4. Tasso elevato di sedimentazione degli eritrociti
  5. Fattore reumatoide positivo (particolari anticorpi nel sangue)
  6. Perdita di peso corporeo, anemia, affaticamento
  7. Cambiamenti caratteristici visibili dalle radiografie
  8. In fase avanzata, danni rilevanti, grave deformità, articolazioni ingrossate, disabilità.

L’artrite reumatoide può causare febbre, infiammazione dei vasi sanguigni il che può portare a danni delle terminazioni nervose e della pelle, infiammazioni polmonari (respiro corto), infiammazioni cardiache, pericardite (battito cardiaco alterato), ingrossamento dei linfonodi o infiammazioni all’occhio. Si tratta certamente di una malattia insidiosa. Per confermare la diagnosi, al Policlinico Regenius, vengono fatti esami di laboratorio, analisi di un campione di liquido articolare e biopsia dei noduli, prelievo di un campione di tessuto per l’esame al microscopio ottico. Infine, viene fatta anche una radiografia.

Trattamento:

È importante sottolineare che il trattamento farmacologico, non porterà alla cura della malattia, può solo alleviarne i sintomi. Oltre al trattamento usuale (riposo, nutrizione adeguata, farmaci, terapia fisica) al Policlinico Regenius esiste la possibilità di un trattamento con le cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo del paziente stesso ed iniettate nell’articolazione interessata. A tale scopo, utilizziamo la nuova tecnologia nota come “LIPOGEMS”.

La tecnologia Lipogems funziona nel seguente modo:

  1. Il paziente viene prima sottoposto ad una serie di esami completi per determinare lo stato di salute generale
  2. si esegue una radiografia allo stato iniziale dell’articolazione interessata (ginocchio, piede, anca, spalla, gomito), per determinare lo spessore della cartilagine e la qualità dei condrociti. Questo viene fatto al fine di conoscere i valori prima della terapia in modo da poterli paragonare con i valori in seguito alla terapia con le cellule staminali.
  3. Segue l’aspirazione del grasso dal corpo del paziente, di solito dalla zona addominale e in quantità pari a circa 50-100 ml, come in una liposuzione tradizionale.
  4. Il grasso estratto viene poi elaborato con l’aiuto del sistema LIPOGEMS, un sistema completamente chiuso che permette di ricevere la quantità necessaria di cellule staminali in un tempo molto ridotto (circa 15 minuti) e in condizioni completamente sterili.  L’uso di questo sistema riduce significativamente la durata della procedura e permette di ottenere cellule staminali di alta qualità con un elevato potenziale rigenerativo.
  5. Le cellule staminali così ottenute e debitamente elaborate, vengono iniettate direttamente nella lesione, ad esempio nel ginocchio colpito da alterazioni degenerative della cartilagine, e per tutto il suo spessore fino ad arrivare all’osso.
  6. Per sicurezza 2-3 fiale di cellule staminali vengono congelate, nel caso il paziente avesse necessità di una terapia aggiuntiva.

La procedura viene eseguita da un chirurgo ortopedico e poche ore dopo l’intervento il paziente viene dimesso. Subito dopo la procedura si avverte un miglioramento significativo. Per ottenere un risultato ottimale la procedura può essere ripetuta dopo 3 mesi. Il procedimento è completamente sicuro per il paziente e non vi è alcun rischio di rigetto perché le cellule staminali vengono prelevate dal tessuto adiposo del paziente stesso. Inoltre, non vi è alcun rischio di infezione perché l’intera procedura viene eseguita in condizioni completamente sterili.

L’importanza delle cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo:

È noto che 1 grammo di grasso contiene fino a 500 volte in più cellule staminali pluripotenti rispetto al midollo osseo. Le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo hanno un grande potenziale nella riparazione della cartilagine, nella rigenerazione ossea, nel trattamento delle articolazioni con artrite, nella cura dei tendini e nelle alterazioni degenerative delle grandi articolazioni quali anca e ginocchio. Le cellule staminali dal tessuto adiposo (cellule staminali mesenchimali) hanno diverse funzioni importanti. La caratteristica più importante è il rilascio dei cosiddetti fattori trofici che impediscono la morte cellulare, impediscono anche la formazione di tessuto cicatriziale, stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni e hanno un effetto rigenerativo. Oltre alle cellule staminali mesenchimali nel tessuto adiposo si trovano anche i periciti che sono sostituti multipotenti delle cellule mesenchimali e hanno un’azione anti-infiammatoria e un effetto immunitario positivo. Per ora, la nostra clinica utilizza cellule staminali derivate da tessuto adiposo, dal midollo osseo e dal plasma. Quale di questi tre metodi sarà applicato dipende dalla decisione dell’ortopedico e dalla sua valutazione.